Luigi Meucci Carlevaro

Simbolo e astrazione

 

Angela Trapani, Paul Klee, Henri Matisse: quanti artisti sono rimasti stregati dalle atmosfere di Sidi Bou Said, la cittadina che si affaccia sul golfo di Tunisi, visitata in tenera età dalla pittrice siciliana, che rimase folgorata dalla sua bellezza, dalle sue cupole candide ed abbacinanti, dai suoi portali blu, finemente decorati: quanti ricordi d’infanzia… Le forme minime ed i colori profondi costituiscono il patrimonio visivo di Angela Trapani, dalla carriera ultratrentennale, per decenni a Milano ed ora nuovamente nella sua terra natale; una cifra stilistica all’insegna del simbolo e dell’astrazione: la cupola, che protegge, inducendo alla sosta e alla preghiera, ed i profili minimali delle sue pitture, di somma eleganza e dall’intensa cromia. Una poetica sviluppatasi, dapprima, in dipinti di carattere essenzialmente narrativo, nel solco della tradizionale pittura di paesaggio, via via scarnificati fino a renderli pure sagome geometriche bidimensionali (semicirconferenze o, meglio ancora, quarti di circonferenza monocromatici, le cosiddette At(ti)mosfere, dipinti ad acrilico: bianco, blu, rosso, arancio, verde, indaco, violetto, giallo) o tridimensionali (semisfere multimateriche in tela, polistirolo, gesso, carta, rafia, spago, vetro, plexiglass; talora pure oggettualità, a mo’ di fermacarte, finemente arabescati); ultimamente confluita in suggestive installazioni, effimere e caduche, ascrivibili alla Land Art , come “Volume di Sale” del 2016: una semisfera di settanta tonnellate di sale marino, alta quattro metri e del diametro di otto, realizzata, con il contributo dei salinari locali, nelle Saline della Laguna Ettore e Infersa, a Marsala. Un “… seno materno che brilla sulla terra: il latte del mare…” (Angela Trapani); una realtà vera ed illusoria; un’architettura destinata a scomparire; un sogno che si ripete, costantemente, nelle sue opere. Segni che ci “immagano” (termine mutuato dall’autrice, che parla di luoghi dov’è facile rimanere “immagati”) lasciando volare la fantasia nei silenzi delle notti stellate; nell’aria rarefatta degli elementi naturali; tra la folla variopinta; tra canti e leggende.

 

Campi Bisenzio, 6 aprile 2023​​​​